20 ottobre 2012

Il mio percorso politico

Sono nato nel giugno del 1976 a Milano da mamma infermiera e papà metalmeccanico.
Abitavamo a due passi dalla sede dell’Umanitaria e del Policlinico.
Nel 1982 dopo la nascita di mio fratello ci siamo trasferiti nell’hinterland a San Giuliano Milanese.
Fin da piccolo sono cresciuto con una passione innata per le vicende politiche, la simbologia e l’ammirazione per i grandi uomini di allora.
In casa mia Berlinguer era molto stimato, ricorderò sempre i suoi funerali trasmessi in TV e un libro commemorativo distribuito dall’Unità che sfogliai parecchie volte.
La guerra fredda tra USA e URSS, l’opposizione tra democristiani e comunisti, il governo Craxi, furono le principali dialettiche a cui un ragazzino come me guardava con estrema curiosità.
Nel 1989 il muro di Berlino segnò il graduale crollo di tutti i regimi comunisti compreso quello sovietico. La svolta di Occhetto trasmessa dal TG3 sancì anche in Italia la fine di un’epoca.
Nel 1992 ero ormai adolescente quando scoppiò Tangentopoli.
Non nego che la Lega Lombarda ai tempi sembrava guidasse un vero cambiamento, gli alfieri di una nuova Italia federale, onesta e produttiva.
Non passò molto tempo prima di accorgermi di quanto fossero distanti i miei ideali da quelli della Lega che mostrò ben presto un volto razzista e secessionista incompatibile con il mio spirito solidale e democratico.
Leggendo Marx, Lenin, i diari di Ernesto “Che” Guevara, le lettere di Gramsci entrai a far parte a pieno titolo dell’utopia comunista.
Il desiderio di una società diversa… a qualunque costo!
Votai Rifondazione Comunista dall’età di 18 anni sino alle elezioni politiche del 2008 dando il mio appoggio all’alleanza di sinistra denominata Sinistra Arcobaleno.
Poi la svolta!
La disfatta totale della sinistra “radicale”, tale da non aver nemmeno più un seggio in parlamento, mi fece entrare in una profonda crisi d’identità politica.
Misi in discussione ogni mia convinzione, non riuscivo ad accettare che un ideale di uguaglianza potesse venir sconfitto in codesta maniera.
Dopo le mie simpatie verso il progetto di Nichi Vendola e del suo partito Sinistra, Ecologia e Libertà, a cui rinnovo la mia profonda stima, ho focalizzato l’attenzione sui valori, sulle linee guida, sui fini attuali (e non fatalistici) che l’azione politica deve perseguire.
La mia domanda ha trovato una risposta: il Socialismo Democratico.
Come affermò Carlo Rosselli “Il Socialismo non è né la socializzazione, né il proletariato al potere e neppure la materiale uguaglianza. Il Socialismo, colto nel suo aspetto essenziale, è l’attuazione progressiva della idea di libertà e di giustizia tra gli uomini”.
Nel 2012 mi sono iscritto al Partito Socialista Italiano.
Ho partecipato come attivista alle iniziative locali e dopo una breve parentesi (2013) nel Partito Democratico, ove ho ricoperto il ruolo di coordinatore del gruppo comunicazione, sono tornato (2016) a promuovere i valori socialisti nel più antico partito italiano, il PSI.
Mi sono occupato di web e comunicazione sia per la sezione R. Morandi di San Giuliano Milanese sia per la Federazione PSI dell'Area Metropolitana di Milano sino a marzo 2017.
Dopo questa data ho lasciato l'attività all'interno dei partiti (ved. articolo: "Arrivederci" politica!).

Con questo blog spero di poter dare il mio piccolo contributo al dibatitto sull'attualità del Socialismo democratico coinvolgendo tutti coloro che credono nella politica, nonostante i politici l’hanno spesso disonorata.


Davide Tosello



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